l’iniziativa

Pnrr, Bocconi vara il laboratorio per misurare l’impatto

di Andrea Rinaldi

Pnrr, Bocconi vara il laboratorio per misurare l'impatto

Il successo della convergenza europea su Next Generation Eu lunedì ha spinto il vicepresidente Ue Frans Timmermans a valutarne una nuova esecuzione anche per far fronte all’emergenza energia. In Italia la sua attuazione tramite il Piano di Ripresa e Resilienza è in pieno svolgimento e già qualcuno si interroga su come potrà ridisegnare il nostro Paese. La Sda Bocconi School of Management ha deciso infatti di creare con M&M-Idee per un Paese migliore il Pnrr Lab, un laboratorio per vigilare non solo sull’attuazione del piano, ma anche sulle ricadute socio-economiche per cittadini e imprese in precise aree del territorio italiano. Tra i fondatori figurano Adecco, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo, Enel Foundation, Snam e altri partner come Assist Digital, Coima Sgr, Engineering Ingegneria Informatica, Habacus, Pirelli e Windtre. «Ma la lista è aperta e altri partner potenziali sono interessati», dice il responsabile scientifico Carlo Altomonte, professore di Politica economica europea all’ateneo milanese. A presiedere lo Steering Committee è Giovanni Valotti, docente di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche alla Bocconi, mentre alla guida dell’advisory board c’è Fabrizio Pagani, economista e presidente di M&M-Idee per un Paese migliore.

Database e mappature

Il laboratorio metterà a punto un database di indicatori per creare focus specifici ed elaborerà modelli di valutazione dell’impatto utili per riorientare l’azione dei decisori a tutti i livelli istituzionali. Inoltre controllerà gli stadi di avanzamento del Pnrr (valore: 191,5 miliardi di euro più 30 miliardi di fondo complementare) sul lato delle riforme e degli investimenti nei suoi tre assi strategici (digitalizzazione, sostenibilità, Mezzogiorno) e in alcune aree chiave offrendo confronto con gli altri Stati europei. «Monitoreremo tutti i bandi Pnrr assegnati in Italia: per ogni entità territoriale abbiamo a disposizione le caratteristiche socio-economiche — spiega Altomonte —, e tramite Cerved possiamo avere la mappatura di tutte le società di capitali registrate. Per fare un esempio, potremo confrontare un’area in cui verrà costruito un asilo o una infrastruttura di mobilità con una simile per caratteristiche socio-economiche, ma in cui l’intervento non ci sarà stato, ed evidenziare nel tempo benefici e differenze».

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